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Soffrire di depressione non vuol dire essere tristi: lo sa bene sia chi lo sperimenta in prima persona, che chi viva accanto a una persona che soffre di depressione. Avere una relazione con una persona che ha questo disturbo può non essere semplice e può anche dar luogo a emozioni faticose. Il disturbo depressivo maggiore, infatti, porta con sé sintomi di natura non solo psicologica, ma anche emotiva e fisica che fanno sì che la persona veda il mondo attraverso lenti scure e tutto appaia difficile, doloroso ed estenuante. I sintomi, infatti, vanno dalla stanchezza cronica alla nausea, da disturbi della concentrazione a distorsioni cognitive, ma anche apatia, nervosismo, perdita di interesse verso qualsiasi attività e mancanza del desiderio di intimità.

Vivere con un partner depresso può farci sentire messi in disparte, arrabbiati oppure avere la convinzione di poter “salvare” chi abbiamo accanto se il nostro amore fosse così forte. Pensieri come questi alimentano i cicli disfunzionali interni alla relazione con il partner: è importante, perciò, sia per noi stessi che per il nostro partner prestare attenzione a cosa fare, cosa non fare e cosa notare.

Potremmo, per esempio, aver già notato i sintomi sopra descritti, ma se pensiamo che il nostro partner soffra di depressione ci sono alcuni elementi cui possiamo prestare una particolare attenzione:

  • il/la partner tende a isolarsi e a trascorrere molto tempo da solo/a, cambiando stanza se ci sono rumori o stimoli, evitando gli spazi condivisi e mostrandosi più taciturno/a del solito;
  • il/la partner mostra un calo del desiderio sessuale non spiegabile con altre ragioni;
  • manca l’intimità affettiva, cioè il/la partner non cerca e rifiuta il contatto fisico;
  • fa fatica a dormire o trascorre molto tempo a letto
  • si dimostra poco propositivo e declina proposte di attività condivise.

Questi elementi possono rivelarsi campanelli di allarme riguardo la presenza di una possibile depressione.

Cosa fare e cosa non fare

Potrebbe capitare di provare rabbia e frustrazione nei confronti del partner che si mostra improvvisamente diverso, innescando cos i cosiddetti cicli interpersonali disfunzionali che rischiano di logorare il rapporto e la coppia. I più comuni sono appesantire la relazione, chiedere continue conferme e agire per ripicca.

Parlare costantemente dei sintomi della depressione, per esempio, può provocare nel partner un senso di inadeguatezza e frustrazione. È importante tenere a mente che i sintomi non sono una scelta e non dipendono dalla volontà della persona che li avverte.

Al tempo stesso, rispondere al distacco fisico del partner depresso con reazioni di eguale distacco può far sì che questo si senta a sua volta rifiutato e abbandonato e che non abbia, proprio a causa della depressione, le risorse necessarie per il riavvicinamento. Anche esprimere continuamente i nostri sentimenti, con il fine di ricercare un equo scambio, può portare il partner a sentirsi forzato nell’esprimere lo stesso. Rassicurare con comprensione, senza chiedere nulla in cambio, è invece la scelta più salutare sia per noi che per l’altro.

Come la paura allontana l’amore

I meccanismi di distacco e frustrazione possono essere vissuti anche da noi, poiché talvolta non è così semplice distinguere una patologia dalla mancanza di sentimento e le nostre paure rischiano di confermare la credenza del partner secondo cui, a causa del suo stesso stato di malessere, non è in grado di dare ciò che dava prima.

Possiamo perciò ricordare innanzitutto a noi stessi che abbiamo accanto una persona che sta soffrendo, allenandoci a riconoscere i sintomi e documentandoci. Possiamo inoltre rivolgerci noi stessi a uno specialista, per richiedere maggiori informazioni e supporto se ne necessario.