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Le misure cautelative cui siamo sottoposti in queste settimane a causa dell’epidemia di COVID-19 possono metterci a dura prova.

Oltre ai comprensibili timori del contagio, che possiamo scongiurare grazie alle misure consigliate da OMS, medici ed esperti del Ministero della Salute, è necessario fare chiarezza sul disagio causato dall’interruzione della quotidianità. Scuole chiuse, prime esperienze di smart working, saracinesche abbassate per molti negozi programmi in senza concorrenti o senza pubblico, sospensione di eventi sportivi e culturali possono alimentare un disagio crescente.

Per allontanare la paura sono necessarie due parole chiave: fiducia e chiarezza.
È necessario affidarsi alla scienza e ai consigli che gli esperti stanno ripetendo a gran voce. Sottovalutare il pericolo oppure manifestare un’eccessiva apprensione sono atteggiamenti da evitare, per non contribuire al diffondersi della psicosi e per interagire in maniera positiva con gli altri, soprattutto con i bambini.
La chiusura delle scuole, in particolare, è il provvedimento che sta mettendo in difficoltà le famiglie italiane. Si è reso necessario l’intervento dei nonni oppure delle baby-sitter, ma qualora queste soluzioni non fossero auspicabili i genitori hanno dovuto rimboccarsi le maniche, portando i bambini a lavoro oppure richiedendo formule di telelavoro nell’attesa – e con l’auspicio – di misure quali congedi parentali eccezionali. Ma come fronteggiare e spiegare l’attuale stato di emergenza ai più piccini?

È qui che entra in campo la fiducia: i bambini imparano ad affidarsi a genitori e figure parentali che dimostrano di sapersi affidare a loro volta, per esempio alla scienza. Ma bisogna essere altrettanto chiari: è importante spiegare ai più piccini, in maniera ferma ma senza scadere negli allarmismi, che ci troviamo di fronte a un’influenza ancora poco conosciuta, che è necessario prestare più attenzione per sé e per la comunità, in modo da preservare anche le persone anziane e malate adottando misure igieniche e stili di vita corretti.
Queste giornate possono anche diventare un’occasione per imparare a stare insieme.
La frenesia della società attuale ci porta spesso a dimenticare che l’infanzia è la tappa più delicata dello sviluppo della personalità dei bambini e che in questa fase bisogna dar vita al rinforzo positivo e al cosiddetto attaccamento sicuro. Approfittiamo perciò dell’evento straordinario – la chiusura delle scuole – per riscoprire la nostra infanzia e coinvolgere i bambini in giochi coinvolgenti e divertenti. Dai puzzle alla cucina, dai giochi manuali a piccoli esperimenti per insegnare le prime regole sociali attraverso l’imitazione e sperimentare le abilità fisiche attraverso la conoscenza di suoni, colori e consistenza fisica del mondo.
È importante inoltre cercare di rispettare le abitudini dei bambini, come l’ora della sveglia oppure quella dei pasti, e coinvolgerli ove possibile in passeggiate all’aria aperta.
Prestiamo infine attenzione a possibili manifestazioni di ansia o paura che possono esprimersi in diversi modi, per esempio, reazioni psico-somatiche o variazioni nel comportamento e, se necessario, non esitiamo a contattare un professionista.