Seleziona una pagina

Mentire sui social network è un’abitudine comune, più di quanto immaginiamo. Tuttavia postando informazioni false o foto ingannatrici aumenta il rischio di problemi di memoria e l’insorgenza di paranoie nelle persone predisposte e più vulnerabili.

Secondo un recente sondaggio, ben due terzi degli utenti distorcono la verità sui propri profili social: si va dall’età sino a menzogne più articolate come vacanze inventate, corredate di fotomontaggi e video ad hoc. Ben un quinto dei giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni ammette che il proprio profilo Facebook non ha molte somiglianze con ciò che essi sono nella realtà.
Le menzogne, a lungo andare, possono causare affaticamento perché si tenta di stare al passo con le bugie e vivere all’altezza del proprio alter ego: secondo un sondaggio del sito Pencourage, 3 utenti su 10 ammettono di avvertire disagio e difficoltà per via dell’immagine fittizia data in rete. Le bugie, inoltre, possono mescolarsi nella realtà nella mente delle persone e un utente su 6 ha rivelato di avere ricordi confusi sugli eventi descritti sui propri profili social.

Uno studio condotto dall’Istituto di fisica dell’INAM ha rivelato che le bugie sui social network rispettano i modelli tipici della comunicazione online. La differenza tra menzogne online e offline è che, grazie a un modello matematico, è possibile determinare il motivo per cui si mente sul web.
Attraverso un sistema organizzato di chiamate su sette milioni di cellulari, sono state analizzate le interazioni “a coppie”: è emerso che le bugie sono un elemento “sostanziale” per mantenere la virtualità delle relazioni.

Ma c’è di più. Le bugie sui social network sono di due tipi:

  • menzogne bianche o prosociali
  • menzogne nere o antisociali.

Le prime sono utilizzate per una buona ragione e non influenzano negativamente l’individuo perché la loro connotazione è innocente, quasi positiva; le seconde si caratterizzano per l’intenzione di trarre un qualche tipo di vantaggio. Se le bugie bianche o prosociali contribuiscono a bilanciare la società, offrendo opinioni diverse e consentendo di mantenere ampi rapporti interpersonali, le bugie nere o asociali spezzano i legami perché egoiste e utili solo a chi le dice.

Il desiderio di presentare la versione migliore di noi stessi è comprensibile, tuttavia può portare gravi conseguenze. Il lato oscuro dell’inseguimento del conformismo sociale viene svelato quando perdiamo noi stessi oppure perdiamo la nostra versione più autentica. Quando ciò inizia ad accadere, possiamo sperimentare sensi di colpa e sentimenti di disgusto verso noi stessi, tali da creare una trappola cognitiva di alienazione, un senso di distacco e di paranoia.

Sì alle piccole bugie, ma senza esagerare per preservare la nostra salute mentale.