Fine anno, tempo di bilanci e nuovi propositi.
È molto probabile che dei propositi dello scorso anno sia rimasto ben poco, magari abbiamo rinunciato oppure li abbiamo sostituiti con altri traguardi da raggiungere. Quel che è certo è che non siamo gli stessi che eravamo allo scoccare della mezzanotte del 2019 e le nostre esigenze e i nostri desideri hanno seguito la nostra evoluzione.
Bilanci sì, bilanci no
Dal punto di vista psicologico i bilanci consentono di riflettere su noi stessi e, se affrontati in maniera sana, possono fornire la giusta spinta per intraprendere i cambiamenti necessari a raggiungere un nuovo benessere, un maggiore equilibrio e i nostri prossimi obiettivi.
Di norma i bilanci sono caratterizzati dal calcolo delle entrate e delle uscite: possiamo applicare lo stesso principio anche all’analisi degli ultimi 12 mesi.
Quante nuove esperienze abbiamo sperimentato? Quante relazioni abbiamo coltivato? Quanto abbiamo vissuto con coscienza e quanto tempo abbiamo dedicato alla riflessione, al riposo, alle nostre passioni? Le risposte a queste domande costituiscono le entrate.
Quante energie abbiamo sprecato nell’accanirci in situazioni o relazioni ormai incistate? Quanti bocconi amari sono stati ingeriti senza far sentire la nostra voce? Quante cose non state fatte o dette per paura di non essere all’altezza? Queste sono invece le uscite.
Una attenta e sincera riflessione sui mesi passati, su ciò che è stato raggiunto e su ciò che è rimasto in sospeso, può aiutarci a fare il punto della situazione e ad attivare i cambiamenti necessari.
È importante tener conto di quanto accaduto negli ultimi dodici mesi per poter passare allo step successivo: il ridimensionamento. Estremizzare i momenti positivi potrebbe portarci a crogiolarci nei successi, procrastinando su altri fronti; dare alle esperienze negative un peso eccessivo potrebbe invece portarci a credere che porteremo il peso dei nostri insuccessi per un tempo lunghissimo. I fallimenti sono invece prese di coscienza e passaggi obbligati per aprire gli occhi sulle innumerevoli opportunità che incontreremo sul nostro cammino.
Propositi? No, grazie!
L’euforia del nuovo anno porta spesso con sé lunghi elenchi di propositi destinati a finire in un cassetto: diete, iscrizioni in palestra, viaggi, corsi di formazione… insomma, il 1° gennaio ci sentiamo pronti a conquistare il mondo, ma già pochi giorni dopo ci scontriamo con la realtà . La maggior parte di questi propositi è irrealizzabile o poco ponderata.
La chiave è la moderazione. Fermiamoci a riflettere: non sarebbe meglio concentrarsi su una migliore educazione alimentare piuttosto che perdere 5 kg al mese con regimi drastici e dannosi? I progetti devono essere calibrati e misurati, partendo magari da uno sforzo molto piccolo e apparentemente banale che invece costituirà la base per una nuova, sana routine. Possiamo pianificare il viaggio partendo dal primo, fondamentale passo, rinforzando la fiducia in noi stessi fino a compiere il secondo e così via verso i nostri reali obiettivi. Non sappiamo cosa ci porterà il prossimo anno, ma possiamo tenere un diario di bordo dove annotare i piccoli cambiamenti, le novità e le tappe di un percorso tutto da scoprire.
Buon 2020!