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Avvenimenti quali alluvioni o terremoti, come quelli che avvengono in queste settimane nella zona dei Campi Flegrei, possono suscitare anche nelle persone più calme una preoccupazione costante e un profondo senso di agitazione.

La paura dei terremoti e di qualunque evento naturale che provochi disastri ci porta a sperimentare paure ancestrali perché ci mette in condizione di fare i conti con fenomeni imprevedibili che non possiamo controllare pienamente. La paura dell’ignoto, la possibilità di morire e il senso di responsabilità verso le persone fragili come bambini, anziani o malati, possono provocare non poche conseguenze a livello psicologico e una quota piuttosto elevata di stress.

Cos’è lo stress?

Per l’endocrinologo Selye, lo stress è una “sindrome” generale di adattamento che l’organismo mette in atto di fronte a stimoli o eventi di natura emotiva e fisica. Secondo Selye vi sono tre fasi che caratterizzano l’esposizione a una situazione stressante:

  • Fase di allarme: l’organismo reagisce attuando meccanismi di coping, cioè di risposta, sia fisici che mentali quali aumento del battito cardiaco, innalzamento della pressione e attivazione psicofisiologica;
  • Fase di resistenza: l’organismo cerca di fronteggiare gli effetti negativi dovuti alla percezione dello stress;
  • Fase dell’esaurimento: se lo stress si protrae, possiamo sentirci sopraffatti dagli eventi stressanti e ritrovarci in un continuo stato di attivazione che porta all’esaurimento del nostro bagaglio di risorse ed energie.

Come si manifesta e come si affronta la paura dei terremoti

La paura dei terremoti si caratterizza per una serie di sintomi che variano da persona a persona e che includono pensieri ossessivi riguardanti la possibilità che si verifichi il sisma, reazioni fisiche quali tremori, sudori e palpitazioni, evitamento di luoghi affollati o edifici alti e sensazione di impotenza.

Per affrontare la paura dei terremoti è importante informarsi in maniera corretta, esporsi gradualmente a situazioni che evocano la paura e imparare a calmare l’ansia attraverso la respirazione profonda, la meditazione e il rilassamento muscolare progressivo.

La psicologia dell’emergenza

È quel settore dedicato agli interventi clinici e sociali in caso di disastri, calamità ed emergenza. Gli psicologi possono non solo intervenire nell’immediatezza dell’emergenza, ma anche contribuire alla corretta pianificazione dei servizi assistenziali alla popolazione, al collegamento tra l’assistenza diretta e i servizi sanitari, alla gestione dei conflitti e alle attività di supporto nella ripresa dei servizi educativi attraverso l’affiancamento agli insegnanti e le consulenze psicoeducative.

Se la paura dei terremoti e delle catastrofi naturali inficia il nostro benessere, può essere opportuno rivolgersi a un professionista.