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Il sonno costituisce un elemento fondamentale nello sviluppo sano dei bambini: mentre dormono, infatti, questi non solo riposano, ma crescono e consolidano quelle che sono le esperienze diurne. Qualunque cosa succeda, il momento dedicato al sonno dev’essere un punto fisso affinché essi dormano a sufficienza perché un sonno adeguato è cruciale per la crescita, l’apprendimento e la salute generale. Il sonno regolare dei bambini, inoltre, apporta benefici a tutto l’ambito familiare perché favorisce la salute fisica e mentale dei genitori.

Secondo l’American Academy of Pediatrics, le ore di sonno consigliate per i bambini variano a seconda dell’età:

  • In età prescolare, fra i 3 e i 5 anni, 10-13 ore compresi i pisolini;
  • In età scolare, fra i 6 e i 12 anni, 9-12 ore al giorno.

Il sonno contribuisce allo sviluppo sia fisico che cognitivo dei più piccoli: durante il sonno, infatti, il cervello elabora le informazioni apprese, agevolando la memoria e l’apprendimento, ed è proprio durante il sonno profondo che avviene il picco di produzione dell’ormone della crescita. Un sonno adeguato, inoltre, contribuisce al mantenimento dell’equilibrio emotivo, migliorando la gestione dello stress e riducendo l’irritabilità.

Secondo recenti studi, i bambini del mondo occidentale dormono in media 2 ore in meno rispetto a cento anni fa e più di due bambini su tre di età pari o inferiore a 10 anni hanno riferito di aver avuto qualche problema del sonno. Analizzando i modelli del sonno su un campione di 510 bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni, i ricercatori del Northwestern University Medical Center hanno constatato una correlazione tra la riduzione delle ore di sonno e l’aumento di problemi comportamentali durante il giorno, disturbi d’ansia e sintomi depressivi.

Disturbi del sonno ed errori da evitare

Nei bambini, i disturbi del sonno si suddividono in due categorie:

  • Le dissonie, cioè le sfide legate all’inizio e al mantenimento del sonno che si manifestano come difficoltà ad addormentarsi, igiene del sonno inadeguata, sindrome del sonno insufficiente, russamento e apnee ostruttive notturne;
  • Le parasonie, cioè le esperienze anormali durante il sonno quali il sonnambulismo, gli incubi e i disturbi del movimento ritmico.

Per affrontare i problemi del sonno nei bambini è necessario comprenderne le cause specifiche, così da poter adottare strategie mirate.

Di seguito alcuni suggerimenti della Società Italiana di Pediatria.

Impostare una routine condivisa. I bambini non hanno chiara la concezione del tempo e indicare dei punti di riferimento permette loro di sentirsi padroni della situazione. Si può, perciò, costruire insieme una routine, lasciando che siano loro a scegliere alcuni dettagli come l’ordine in cui svolgere le varie tappe.

Attenzione all’ambiente del sonno. Una camera da letto rumorosa o luminosa può disturbare il sonno. Prestiamo perciò attenzione a garantire un ambiente adatto, lasciando accesa per esempio una lucina soft da compagnia.

Limitare l’esposizione agli schermi elettronici. L’utilizzo dei dispositivi poco prima di andare a dormire interferisce con la produzione della melatonina e può disturbare il sonno notturno, è consigliabile interrompere l’esposizione almeno un’ora prima di addormentarsi.

Attenzione alla dieta. Evitiamo gli zuccheri semplici e prediligiamo latte e carboidrati.

Svolgere attività fisica durante il giorno. L’attività fisica riduce la stanchezza e favorisce il sonno notturno.

Non ignorare ansia e stress. Affrontiamo apertamente l’ansia o lo stress nei bambini, così da prevenire inquietudini notturne. Ricordiamo che, a qualunque età, i bambini hanno bisogno dei genitori per rilasciare le preoccupazioni e ricaricarsi attraverso l’ascolto e l’attenzione.

Promuovere un rilassamento adeguato. Integrare pratiche rilassanti come la lettura di storie oppure l’ascolto di musica può invogliare i bambini a coricarsi e favorire il sonno. È importante, inoltre, adeguare l’orario in cui andare a letto e le ore di sonno in base all’età.

Bambini e melatonina, attenzione all’uso eccessivo

Negli ultimi tempi è stato riscontrato il ricorso alla melatonina anche nei più piccoli per indurre e mantenere il sonno. Occorre qui distinguere i casi in cui la melatonina può essere utile – come nel caso di disturbi dello spettro autistico o del ritardo cognitivo – da quelle situazioni in cui si viene a creare una dipendenza dalla sostanza oppure di natura psicologica. È opportuno, piuttosto, porre l’attenzione sulla salute del sonno, orientandoci verso i bisogni dei bambini.