Negli ultimi tempi ha conosciuto una grande diffusione l’espressione inglese JOMO, acronimo di “joy of missing out” che potremmo tradurre come la sensazione di gioia nel perdere qualcosa e che si ritrova nelle persone che affermano di essere felici nella non sperimentazione di ciò che dovrebbero.
La cosiddetta jomo nasce in ambito social in contrapposizione all’espressione FOMO, cioè “fear of missing out” da tradurre come paura di perdersi qualcosa, di essere tagliati fuori.
Quante volte abbiamo pensato a ciò che non abbiamo, provando invidia oppure stando male? Questa nuova espressione nasce proprio in risposta a questo disagio ed è un invito a rimanere concentrati su ciò che abbiamo e sul presente.
La frustrazione del confronto
Sul lavoro, in famiglia oppure sui social network può capitare di imbattersi in qualcosa che abbia un appeal maggiore rispetto a ciò che abbiamo o ciò che stiamo facendo, fino a sentirci frustrati e a distrarci dalle nostre stesse esperienze. La JOMO si inserisce proprio in questo contesto: nasce per contrastare le sensazioni negative che derivano dal confronto con lo scopo di ricordarci che esisterà sempre qualcosa di migliore rispetto a ciò che abbiamo, ma ogni esperienza – sia essa positiva o negativa – è preziosa.
Come apprendere questa lezione?
È necessario riuscire a provare la gioia di vivere nel qui e ora, anche perdendo qualcosa, iniziando proprio lasciandoci andare alle cose semplici e rilassandoci.
JOMO, come perseguirla
Aderire a questa mentalità nuova passa da alcuni semplici accorgimenti.
Accettare la realtà
La prima domanda che dobbiamo farci è: “cosa possiamo fare per non perdere il presente?”. Ci saranno sempre esperienze che non potremo fare o posti che non potremo visitare: comprenderlo significa, appunto, accettare la realtà.
Cos’è davvero importante?
Il secondo passo è chiederci cosa conta davvero. Una volta compresi i nostri limiti, concentriamoci sui nostri desideri, sugli obiettivi e sulle abitudini di cui non possiamo fare a meno. Questo ci consentirà di allenare la propensione a guardarci dentro con onestà.
Dire di no
Domandiamoci ora quale sia la nostra reale capacità di dire di no, di rifiutare inviti o incombenze. Capita spesso, infatti, di accettare inviti o compiti pur di compiacere chi abbiamo di fronte o di evitare l’imbarazzo del rifiuto, senza però focalizzarci su ciò che conta davvero per noi. Alleniamoci, allora, a dare rifiuti consapevoli e giornalieri.
Social, un uso consapevole
In questo contesto non possiamo non rivolgere la nostra attenzione anche alla necessità di imparare a utilizzare gli strumenti tecnologici a nostra disposizione con maggiore consapevolezza. Per ridurre l’ansia della FOMO e vivere le nostre giornate in modo più leggero, possiamo silenziare le chat e disabilitare le notifiche quando andiamo a dormire, scegliere una o più giornate a settimana da trascorrere off-line e utilizzare app che monitorino quanto tempo trascorriamo sui social così da calibrare i nostri comportamenti.
La JOMO può diventare allora un’occasione per riconnetterci con noi stessi, imparare a fare un uso consapevole dei dispositivi digitali e rimettere al centro i nostri obiettivi e le nostre sensazioni.