Nella vita di tutti i giorni può capitare di sperimentare momenti di tristezza, inadeguatezza o insoddisfazione e nella maggior parte dei casi riusciamo a far fronte a queste difficoltà. Capita tuttavia di provare la sensazione di sentirsi ingabbiati da alcuni sentimenti oppure di trovarsi in situazioni in cui a prevalere sono pensieri negativi, automatici, che interferiscono con la nostra serenità o impediscono alle nostre aspirazioni di realizzarsi.
È in questi momenti che viene in nostro soccorso la figura dello psicologo. Se la nostra auto ci lascia a piedi, ci rivolgiamo a un meccanico; se il tubo della cucina perde, non esitiamo a chiamare un idraulico e così via. Ma quando si tratta di noi stessi e dei nostri pensieri, esitiamo: l’idea di rivolgerci a un professionista porta con sé riluttanza e, talvolta, la sensazione che si tratti di una sconfitta personale.
Tanti sono i luoghi comuni che rendono difficile rivolgersi a uno psicologo. Ci domandiamo come possa uno sconosciuto ascoltarci e indicarci la via per ritrovare il nostro equilibrio, se sia la scelta giusta, diciamo a noi stessi che non siamo matti e non ne abbiamo bisogno. Inventiamo insomma scuse che ci portano spesso a desistere.
Ciò su cui invece dovremmo soffermarci è il campo d’azione vero e proprio dello psicologo: la professione dello psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, il sostegno psicologico, l’abilitazione e la riabilitazione, rivolti alle persone, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. La sua attività consiste insomma nell’aiutare il soggetto a superare con successo le sfide e far sì che esso viva con maggior benessere sé stesso e l’ambiente circostante.
Investire nello psicologo significa investire sulla nostra salute, anche in termini di tempo e denaro, per prenderci cura del nostro animo, delle nostre ambizioni, delle nostre relazioni.
Incontrare uno psicologo è una sfida aperta: le cure psicologiche non possono prescindere dalla relazione con il terapeuta stesso e per questo motivo non è sufficiente navigare su internet o acquistare costosi manuali per apprendere le tecniche e metterle in pratica. Solo la relazione interpersonale, unita all’applicazione della pratica, sortisce effetto sulla cura.
Un altro dei luoghi comuni più diffusi riguarda proprio l’efficacia della cura: non ci sono garanzie in merito, come accade sulla durata di un’amicizia oppure sulla riuscita di un matrimonio. Studi scientifici tuttavia avvalorano i risultati positivi della psicoterapia e sottolineano l’importanza imprescindibile della partecipazione attiva del paziente: l’accettazione passiva della cura potrebbe ostacolare o impedire l’esito positivo del trattamento.
Quando può essere utile rivolgersi a un professionista?
Alcune persone decidono di chiedere aiuto allo psicologo nel caso in cui il malessere crea difficoltà di concentrazione, in seguito a pensieri o reazioni difficili da spiegare e controllare, se le tensioni hanno ripercussioni sulla salute (insonnia, tachicardia, alterazioni dell’appetito), per superare un lutto, per acquisire il coraggio di porre fine a una situazione oppure per accettare la diagnosi di una malattia cronica.
Lo psicologo non propone rimedi immediati o miracolosi né ha verità buone per tutte: sarà invece in grado di mobilitare le risorse che ogni persona già possiede e di aiutarla a focalizzare meglio pensieri ed emozioni per esprimerli appieno.