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Il ricorso alla psicoterapia online ha avuto una decisa accelerata durante il lockdown. In quel momento, ricorrere agli strumenti tecnologici rappresentava la soluzione privilegiata – e probabilmente anche l’unica – per garantire il proseguimento di terapie già avviate e nuovi accessi. La psicoterapia online si è poi via via diffusa, con conseguenti pro e contro.

Facciamo chiarezza insieme.

Secondo l’American Psychological Association la telepsicologia rappresenta l’“offerta di servizi psicologici attraverso l’uso di varie forme di tecnologie di comunicazione, tra cui telefoni e cellulari, piattaforme online per videoconferenze interattive, email, chat, blog e forum virtuali, social media”. La psicoterapia online viene in soccorso di persone impossibilitate a muoversi, di coloro i quali risiedono in luoghi in cui i servizi psicologici sono limitati oppure che hanno necessità di comunicare nella propria lingua di origine. Oltre all’ambito strettamente clinico, la psicoterapia online viene applicata anche nelle aree di e-health o interactive health poiché viene utilizzata al servizio della prevenzione di stili di vita dannosi, della promozione della salute mentale e nel settore della psicologica delle organizzazioni e dell’educazione.

Vantaggi e criticità della terapia online

Già da alcuni anni clinici e ricercatori si interrogano sull’efficacia degli interventi a distanza. Diversi studi e contributi hanno evidenziato criticità quali la possibile inibizione della libertà di espressione del paziente e gli ostacoli alla capacità di attenzione del terapeuta. Alcuni autori ritengono, inoltre, che l’assenza della fisicità rappresenti un ostacolo rispetto all’espressione di tematiche profonde e al setting terapeutico stesso. La gestione telematica delle sedute, inoltre, non consente di svolgere gli stessi esercizi pratici che si potrebbero eseguire in presenza.

Vi sono, tuttavia, vantaggi innegabili. La psicoterapia online consente di instaurare e mantenere relazioni di cura con chiunque, per condizioni oggettive esterne oppure personali, potrebbe avere difficoltà ad accedere alla terapia in presenza. Il supporto è immediato, con una conseguente ottimizzazione del tempo, ed è assicurabile una continuità terapeutica. La distanza fisica, inoltre, potrebbe favorire lo smantellamento del pregiudizio e del timore di venire giudicati, ma anche evitare l’imbarazzo della sala d’attesa e permettere al terapeuta di entrare nella vita del paziente cogliendo aspetti altrimenti inediti. Non dimentichiamo, poi, la possibilità per il terapeuta di osservarsi e cogliere le proprie espressioni e segnali: questo aspetto potrebbe agevolare la modulazione della comunicazione non verbale e il monitoraggio del clinico stesso.

Terapia online e alleanza terapeutica

L’alleanza terapeutica nasce in ambito psicoanalitico: riguarda la creazione della relazione terapeutica e si caratterizza nella fiducia e nel rispetto reciproci creati nel qui e ora. Con la diffusione della terapia online, non viene meno, anzi si fa empatia digitale, da intendersi quale capacità di prendersi cura dell’altro ed esprimere attraverso canali digitali pensieri, sensazioni ed emozioni.

Psicoterapia online e tutela della privacy

A dispetto dei timori e del dibattito nato intorno alla telepsicologia, diverse associazioni internazionali, tra cui l’American Psychological Association e l’International Psychonalytic Association, hanno diffuso linee guida di natura tecnica e deontologica per l’uso efficace degli strumenti di telecomunicazione nell’ambito degli interventi psicologici. A queste si sono ovviamente adeguate gli ordini professionali, diffondendo indicazioni precise circa l’etica (i principi e le norme del Codice deontologico si applicano anche nel caso di prestazioni effettuate con il supporto delle tecnologie di comunicazione a distanza), l’adeguatezza degli strumenti utilizzati, la competenza, la pubblicità, gli aspetti legali, il rispetto della riservatezza (come le misure di protezione delle informazioni dei pazienti) e il consenso.